mercoledì 16 ottobre 2013

Internazionalizzazione d'impresa per la pasta Italiana



Export pasta verso nuovo traguardo L'export della pasta italiana taglia un nuovo traguardo, per la gioia delle imprese operanti nel comparto: secondo Coldiretti, infatti, il commercio estero di uno degli alimenti più tradizionali della dieta tricolore ha conquistato uno sviluppo del 6 per cento su base annua, segno che il fattore Internazionalizzazione d'impresa funzionano anche per quest comparto.

Complessivamente, afferma ancora l'associazione, se il trend verrà confermato anche nel corso degli ultimi mesi del 2013, l'Italia toccherà il massimo storico di pasta consumato all'estero, con 2 miliardi di kg. Una evidenza, quella delle righe che precedono, che la Coldiretti ha avuto modo di puntualizzare a margine di un articolo piuttosto critico da parte del Wall Street Journal, secondo cui "gli italiani stanno perdendo il gusto per la pasta" a causa del deterioramento dei consumi interni del primo semestre 2013.

In realtà - afferma invece la Coldiretti - "i consumi di pasta delle famiglie italiane nel 2013 hanno tenuto più degli altri prodotti, con un calo di appena l'1,3 per cento, mentre si è contratta la spesa (- 8,9 per cento) per la tendenza ad acquistare confezioni low cost". La Coldiretti ricorda inoltre come ogni giorno 10 milioni di famiglie italiane consumino la pasta, e che le 1,5 milioni di tonnellate annue, o 2,8 miliardi di euro di controvalore, rendano gli italiani i principali consumatori mondiali dell'alimento, con una media di 26 chili per persona nel corso del 2012: una media tre volte superiore a quella statunitense o francese, cinque volte a quella tedesca o spagnola, e ben sedici volte quella giapponese.

Dietro l'Italia, nella classifica dei principali Paesi "mangiatori" di pasta, si piazzano il Venezuela (13 kg all'anno a testa), e la Tunisia (12 kg pro capite all'anno). Oltre ai consumi, l'Italia è anche leader nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate, contro i 2 milioni degli Stati Uniti, l'1,3 milioni del Brasile e le 858 mila tonnellate della Russia.Insomma export ed internazionalizzazione d'impresa per vincere le sfide dei nuovi mercati